1) Non mi unirò come fanno (quasi) tutti, a un panegirico di sperticati elogi come se questo fosse un atto dovuto di fronte alla morte. La ricerca della verità e della oggettività resta sempre e comunque la principale preoccupazione sia di chi fa politica sia di chi cerca la più completa comunicazione senza viltà, senza opportunismo o secondi fini di qualsiasi tipo: vale a dire il pane quotidiano della nostra classe dirigente e di chi, al suo servizio, fa disinformazione in veste di lacché. Pertanto ci sarà una parte costruens in base alla evidenza inoppugnabile, e una parte destruens che però molti hanno dimenticato e che adesso fanno di tutto per nascondere, non tanto per rispetto del morto, ma per un preciso calcolo politico. Nello stesso tempo non si può non evidenziare il silenzio assordante e la paralisi critica di una pseudo sinistra, sempre di più ectoplasma fantasmatico, persino nei confronti di chi le ha inferto colpi durissimi e mortali. Per questo abbiamo l’ardire di sostenere che le nostre affermazioni saranno inoppugnabili e incontrovertibili.
2) Ovviamente Berlusconi è stato un personaggio eccezionale da molti punti di vista; ma attenzione seguendo un preciso ordine di importanza, che però alla resa dei conti, rovescia la impostazione apologetica idealistica che vorrebbe dare della sua persona:
– nel bene, d’accordo, ma prima di tutto, narcisisticamente per se stesso: vale a dire col suo sfrenato individualismo personalistico, col culto del suo ego smisurato che imponeva, col sorriso sulle labbra, a se stesso e a tutti quelli che gli stavano attorno. Difficile non pensare che abbia avuto una madre che gli ha fatto succhiare latte e onnipotenza. Pensava veramente, essendo convinto di stare dalla parte della ragione, che tutti dovessero volergli bene e si meravigliava davvero se non era così: difficile dire se cotanta empatia e ottimismo obbedissero a una precisa strategia comunicativa o emanassero spontaneamente dalla sua persona. Probabilmente entrambi. Di fatto la sua maschera sempre sorniona e accattivante, assomigliava un po’ a quelle di certi predicatori americani; ma questo di sicuro non è un complimento.
– aveva delle qualità innegabili di genialità e di coraggio innovativo (nelle televisioni, nel calcio ecc), di energia, per finire con la empatia del grande comunicatore, l’astuzia politica. E’ stato soprattutto un grande elargitore e strumentalizzatore del pensiero magico: prima di tutto tramite la fascinazione simbolica e propagandistica delle sue televisioni, ma poi attraverso gli incredibili successi del calcio. In questo modo faceva credere che il suo carisma sportivo si sarebbe diffuso magicamente dappertutto, che tutto quello che avrebbe toccato come il re Mida si sarebbe trasformato in oro; ma non fu così.
– si distingueva per l’ostinazione e la grinta con cui difendeva sue aziende; ma attenzione: come se l’interesse particolare di queste coincidesse tout court con l’interesse generale del paese. Tuttavia questo era vero solo in parte. Alla fine l’Italia è finita sottomessa e schiacciata a quelle esigenze imprenditoriali, con i nessi e gli annessi culturali, ideologici e ovviamente politici. E’ stato un personaggio eccezionale come uomo politico in quanto (al di là delle sconfitte e ribaltoni politici) ha sicuramente portato grande vantaggio alla destra italiana. Da questo punto di vista ci sono stati due fattori eccezionali, due terremoti che hanno spostato per sempre l’asse politico italiano a destra in modo significativo e irreversibile: l’avvento di Woityla e di Silvio Berlusconi. Entrambi hanno sfruttato dei poteri eccezionali per così dire extraparlamentari, che la sinistra, eletta legittimamente ma maledetta da Dio e dal capitale, di certo non poteva avere: il primo aveva risuscitato il nuovo potere temporale del papa super star mediatica in giro per il mondo (oltre che probabile agente della CIA come lo era stato sicuramente a suo tempo un tale Marcinkus); il secondo era il gran sacerdote della nuova religione manipolatrice delle televisioni private. E’ stato un vincente vero come imprenditore del mattone, delle tv, del pallone; ma come politico lo è stato soprattutto in senso propagandistico piuttosto che nella sostanza del suo programma originario. In tutti i casi lo è stato in modo assai discutibile dal punto di vista del metodo e dei mezzi, per giunta solo per la sua parte politica, quando invece voleva presentarsi come salvatore adamantino di tutta l’Italia. In realtà Berlusconi ha dato il colpo di grazia alla sinistra, anche se questa stava già facendo harakiri per conto suo. Si è sempre vantato di aver salvato l’Italia dal comunismo attraverso un incredibile ed efficace tormentone durato anni, fino a quando non ha ottenuto l’effetto che voleva. In realtà ha salvato prima di tutto l’Italia dalla paura del comunismo, implementando ossessivamente quello stesso timore: anche se poi ancora una volta si è scoperto che i bambini li mangiavano veramente i preti pedofili di mezzo mondo. In Italia non era mai stata messa in discussione dal PCI la proprietà privata e tanto meno la democrazia; anzi a volte l’ha persino salvata (tutto questo senza dimenticare il ruolo distruttivo del PCI per la storia e la reale efficacia della opposizione in Italia.) Si può anche distruggere l’opposizione, ma solo se si usano metodi al di sopra di ogni sospetto e poi si dimostra di aver veramente portato un grande avanzamento e vantaggio al paese, da un punto di vista sia economico che culturale. Sicuramente le televisioni di Berlusconi hanno rigirato e manipolato culturalmente l’Italia come un calzino, ma non hanno per nulla impedito che il paese entrasse a precipizio nella grave e angosciosa decadenza che tutti sappiamo e che subiamo tutti i giorni. Quindi non ha distrutto la sinistra per salvare il paese, anzi l’ha peggiorato. Infatti il debito pubblico è rimasto enorme, la crisi demografica peggiora di anno in anno, idem per l’annoso problema dei migranti; ma quello che è più grave consiste nella gravissima crisi per l’astensionismo dei votanti e il conseguente continuo drastico dimagrimento della democrazia. Un dimagrimento che vediamo anche nella crisi dei giornali quotidiani proprio a causa di internet e delle televisioni private, ambito dove, come ben sappiamo era in prima linea. Le sue televisioni non convincono la gente a votare, ma a rincretinirsi di consumismo e ipnosi televisiva mostrando tette e culi di bellissime ragazze più o meno succinte.
3) Qualcuno ha detto che nulla del suo programma di modernizzazione del paese si è realizzato. Noi però non seguiremo questa traccia troppo specialistica e in definitiva aperta alla baillame dello scontro politico: seguiremo la strada di dire delle ovvietà, tuttavia enormi, senza che nessuno le possa smentire.
Nel frattempo è ovvio constatare, oltre a quello già detto, che:
– la mafia non è diminuita affatto nonostante, certi ridicoli arresti eccellenti
– idem la massoneria
– idem la grande corruzione.
Molti sostengono che ha trescato con tutti e tre: da dove ha preso i soldi del suo sfolgorante inizio e in seguito per sviluppare e consolidare il suo impero mediatico? E’ stata veramente tutta farina del suo sacco? Sorvoliamo là dove ci sono solo sospetti senza prove certe, ma tutti sanno che qui in Italia non si arriva ai vertici senza essersi sporcati un pochettino. Solo a lui è riuscito di restare vergine dalla corruzionecome voleva far credere. Tuttavia ha avuto tre bracci destri di cui Confalonieri si è salvato per il rotto della cuffia, Previti così così, Galan c’è cascato in pieno. Passiamo a ciò che è inoppugnabile.
La prima grande scorrettezza l’ha fatta proprio entrando in politica. Persino Agnelli, pur da senatore, ha sempre svolto un ruolo volutamente e relativamente defilato, un atteggiamento da osservatore onorifico e non da gladiatore lancia in resta come fece Berlusconi. Questo perché evidentemente esistevano delle regole e dei valori non scritti di buon senso e per così dire di buon costume civile e politico, che fino ad allora erano stati rispettati.
Al contrario mescolare la grande imprenditoria con la grande politica ideologica, significava portare in modo scandaloso e smaccato i grandi capitalisti direttamente al potere. E’ un po’ come se il papa concorresse per diventare il sindaco di Roma: è ovvio che vincerà nel corso di una competizione troppo squilibrata da molti punti di vista (a parte la protezione propagandistica del Signore…). Anche Berlusconi non scherzava visto che aveva dalla sua il dio denaro e naturalmente i nuovi idoli televisivi. Qualcuno mi ha detto: per salvarsi dalla sua pseudo egemonia basta cliccare e cambiare canale: peccato che si deve cliccare 3 volte e dopo trovi le altre tv private che lo imitano e scimiottano.
Entrare in politica significava appunto imporre il modello americano al vecchio regime di una democrazia comunque fino ad allora popolare e non ancora completamente elitaria e “plutocratica”; ma così facendo ha esercitato in pratica un colpo di stato subdolo e strisciante.
Questa cosa sembrò a molti così stridente ed esagerata rispetto alla drastica rottura delle vecchie regole del gioco che (al contrario di adesso) fu aspramente criticato da molti persino all’estero.
Come si sa i radicali sono stati gli unici che sono riusciti a fare due rivoluzioni (aborto e divorzio); ma hanno anche provocato sciaguratamente una controrivoluzione (berlusconiana) quando hanno promosso la libertà di antenna. Questo poteva anche essere giusto se fosse stato realmente accessibile a tutti; in realtà le tv private sono costosissime per cui oggi sono quasi tutte in mano ai grandi industriali i quali chissà quale politica promuoveranno… Soprattutto doveva risultare impossibile a un solo padrone avere molte televisioni come fece appunto Berlusconi creando le premesse per una incredibile e soprattutto illegale egemonia culturale e politica.
Avere di fatto il monopolio-oligopolio plurimo televisivo è stato un vero colpo di stato bianco che ha stravolto forse definitivamente i rapporti di forza. Da questo punto di vista abbiamo assistito a molte balle e manfrine create ad arte:
– come quella che entrando in politica avrebbe lasciato le televisioni liberandosi del confitto di interesse, quando in realtà restavano in mano alla famiglia: se non è zuppa è pan bagnato.
– che queste televisioni erano veramente libere e indipendenti e non proseguivano un solo programma precostituito, ma restavano fedeli per così dire a un sano pluralismo politico e culturale. In realtà chiunque le seguisse con attenzione scoprirebbe che in modo, a volte pacchiano a volte subdolamente subliminale, esse perseguono una certa linea politica: a volte sembra un po lontana, ma è sempre la più vicina, nascondendo per quanto possibile, il trucco della manipolazione ideologica. Per esempio il “riformista” Sansonetti (siamo tutti riformisti?) parla sempre bene del Cavaliere (sic) citando ogni volta la sua persecuzione e martirio giudiziario. Sicuramente in questo brutto pasticcio ci sarà molto di vero, ma un riformista serio, non può fare sempre l’apologia commiserata di questo povero Cavaliere, altrimenti da che parte sta veramente?
– è assolutamente ovvio che questa entrata in politica, ha scombinato il campionato di calcio politico, nel senso che ha dato punti abusivi al Cavaliere. Quanti? Molti, pochi…; nessuno accetterebbe una squadra che inizia con un regalo anche di pochi punti, compromettendo la regolarità del campionato. Invece è accaduto con una cosa molto più seria e grave del campionato di calcio come il destino del popolo italiano. E tutti buoni e zitti.
Berlusconi si è sempre presentato come l’eroe supremo della libertà da tutti i punti di vista.
Vorrei vedere se qualcuno se la sentirebbe di smentire che nel suo partito si sia sempre comportato come un monarca assoluto oltre al fatto di per se dittatoriale, del suo strapotere televisivo; del resto la sua amicizia e ammirazione per Putin è ben nota nonostante che sia un dittatore, un noto assassino e guerrafondaio internazionale (questo però non significa che stiamo con Zelensky, altro grande amico della guerra).
Si è sempre presentato come un buon padre di famiglia fino a quando non si è scoperto che amava circondarsi di belle ragazze: a mero scopo teorico e contemplativo paternalistico, oppure concretamente, senilmente ricreativo? Amava persino darsi una certa patina laica oltre che clericale; ma baciava le mani dei preti con lo stesso entusiasmo con cui baciava le mani delle belle ragazze (solo quelle?).
Alla fine ha baciato persino le mani a Gheddafi: un Presidente del Consiglio che bacia le mani di un dittatore sanguinario? (questo però glielo perdoniamo visto poi come è andata a finire).
Concludiamo con le ultime considerazioni finali. Quand’ero ragazzo stupidotto del ’68 odiavo a morte Montanelli, in seguito l’ho molto rivalutato. Eroe per molti anni dell’anticomunismo, quindi al di sopra di ogni sospetto, era osannato dalla borghesia fino a quando non divenne l’ultimo eroe anti berlusconiano. Come Cassandra, aveva profetizzato la sciagura, e come Laocoonte aveva gettato la sua lancia contro il cavallo di Troia berlusconiano. Inutilmente! la solita borghesia ladrona, cialtrona e opportunista si gettò a capofitto sopra il carro del vincitore. Adesso tessono le sue lodi fino al punto di dichiararlo quasi santo e taumaturgo, persino propugnatore di miracoli, come quando una sua audiocassetta d’incitamento riuscì a far uscire dal coma un povero ragazzo.
Le sue televisioni anche questo hanno fatto e strombazzato, a riprova di cosa ne sono capaci, se qualcuno avesse ancora dei dubbi. Adesso addirittura hanno proclamato sette giorni di pausa al Parlamento. Va bene il lutto nazionale, ma questo è veramente troppo, non è una esagerazione ma uno scandalo. Pensa se lo avessero fatto a suo tempo i 5 Stelle: li avrebbero massacrati. Ma loro le televisioni non ce le avevano. Infine una considerazione per la sinistra (se la vogliamo chiamare così). Cinicamente la morte di un grande avversario, al di là dei necrologi, potrebbe essere un segnale positivo, come quando in una partita di calcio esce dal campo un grande centravanti avversario. Ma non sarà affatto così. Sarà molto difficile che Forza Italia resti forte com’era con Silvio: ci sarà molto probabilmente un esodo di voti verso Meloni e Salvini, ossia un doppio esito catastrofico, soprattutto nel primo caso. Anche questo la dice lunga sullo stato comatoso della sinistra. Il cavaliere era una fregatura da vivo, da morto ancora peggio.