SICILIA BENEDETTA (DALLA NATURA), MALEDETTA (DAGLI UOMINI)
A proposito di Sicilia, per essa, come per tutta Italia, si fa sempre finta che la situazione non sia poi così drammatica. Magari solo borde-line; si, ma per carità, sempre in via di risoluzione. Invece è sempre moralmente e idealmente del tutto indecente, sconfortante e inaccettabile. E’ come quando un regime marcio appare del tutto consolidato, vittorioso e inattaccabile. Di qui lo sconforto, la famosa rassegnazione dei siciliani; ma io ho visto proprio la disperazione, soprattutto negli occhi delle giovani donne.
Sono stato a Siracusa (meravigliosa) tre volte nel giro di 40 anni: ogni volta mi dimenticavo , ma poi ne restavo sconvolto, che l’acqua del rubinetto era sconsigliata e che necessariamente tutti bevevano la minerale. In seguito mi hanno detto che in realtà, in tutto il sud, è una situazione abbastanza normale. In tutti questi anni (40) i soldi e la volontà politica di ridare l’acqua ai Siracusani è rimasta lettera morta. Però al posto dell’acquedotto, negli anni 50 è stata costruita una chiesa enorme e miliardaria. Non hanno l’acqua ma hanno le lacrime miracolose della madonna. Essendomi ferito a una mano volli andare al pronto soccorso per farmi mettere qualche punto di sutura. Tuttavia arrivati di fronte all’ospedale, la mia amica, facendomi notare cumuli di spazzatura dove ballavano le pantegane, mi disse:- Guarda che se entri la non esci più vivo…Così me ne scappai a casa dopo essermi ben stretto la ferita. Dopo pochi giorni emerse la triste storia di un funzionario molto importante, sovraintendente ai due meravigliosi teatri della città (una figura prestigiosa e che finalmente portava in città soldi onesti) il quale, una volta ricoverato con lievi sintomi in quello strano ospedale, nel giro di due giorni era già bello che morto. Che altro dire? Il ricordo di alcuni anni fa quando due persone vennero sbranate dai cani sulla spiaggia… O quando scomparve quella donna col bambino e vennero avviate ricerche con forze ingenti e costosissime, senza trovare nulla per un mese di seguito; ma quando la ricerca la fece un vecchio carabiniere in pensione, con un semplice falcetto, in un solo giorno trovò il cadavere del bambino. Le ultime che provengono da quella regione così bella e infelice sono terribili: Brusca assassino di 150 persone (compreso un bambino) è libero! Da ultimo in provincia di Enna è sparito un laghetto prosciugato (non per motivi carsici); e sicuramente i colpevoli non si troveranno, anche se tutti sanno chi sono…
C’è stato un signore poveretto, il quale scampato per miracolo a un attentato mafioso , ha detto:- Guardate mi volevano ammazzare addirittura con un bazooka, cioè con un’arma da guerra, ma i carabinieri la battaglia la fanno ancora con le pistole e le manette come se fossero guardie e ladri.
Questa strana guerra, se la vogliamo chiamare così, è cominciata fin dall’inizio col bandito Giuliano: gli hanno lasciato ammazzare duecento carabinieri senza intervenire mai con carri armati e aerei. Ma se la guerra la fai senza armi da guerra, alla fine chi vincerà la guerra? Anche il nord, per non essere da meno, vuole partecipare a questa ridda infame e infernale visto che gli assassini della strage del Mottarone sono già tutti fuori. Si faranno mai qualche anno, ma che dico, qualche mese di vera galera?
ITALIA CONFESSIONALE
1 luglio 2021 Leggo che il prode Giletti è stato al Lourdes 30 volte (aveva l’abbonamento). Nel frattempo l’ultimo scandalo clericale internazionale, ci racconta che i bambini indiani ammazzati in Canada dai cristiani nazisti sono centinaia, forse migliaia. Mi ricordo che Conte teneva in tasca i santini di Padre Pio (non gli è servito a molto) e che Salvini (con la faccia che si ritrova un po da gangster e un po da don giovanni) tiene sempre un rosario. Insieme, ritrovata, forse, la fratellanza cristiana, potrebbero aprire un negozietto di gadget religiosi. Intanto stanno preparando Don Matteo 200 e il Papa è tornato a esternare in tv più del presidente. Auguri Italia confessionale.
IL GOLPE BIANCO CONTRO I 5 STELLE
Quando penso ai 5 stelle mi dico: non dimentichiamo mai che ridendo e scherzando sono arrivati al 32%!. La domanda che proveniva dal popolo italiano, era in realtà un terribile e grave grido di dolore da parte di gente che non ne poteva più di un regime che ci mal governa da 60 e passa anni. Si tratta di un abominevole regime, di cui non c’è solo l’aspetto strutturale (il sud in balia della mafia e il nord malconcio che si salva per miracolo) ma sovrastrutturale; non solo per lo scandalo di una giustizia ormai alla bancarotta, ma per la incredibile quantità e gravità di stragi e massacri, che ci troviamo indegnamente sul groppone, facendo di noi un paese cronicamente senza verità e senza dignità. Al che il povero nostro presidente, ogni volta che c’è l’anniversario di qualche strage impunita, non può che auspicare liturgicamente, la ricerca di una verità finale che ormai nessuno si aspetta più. Dovrei tornare a scrivere quanto già detto nella presentazione, per convincere che veramente la situazione è grave e disgustosa, e che tutti coloro che hanno votato i 5 stelle non sono dei pazzi infantili e rivoluzionari del cazzo, ma gente giustamente inferocita e indignata.
Persino Montanelli molti e molti anni fa ammise che vivevamo in una democrazia a metà, ma vivere per 60 anni così equivale a 20 di dittatura completa (come fu il fascismo). In questa democrazia così gravemente ammalata ultimamente c’è stato il golpe bianco della defenestrazione di Conte a favore di Draghi, una triste vicenda che ricorda molto da vicino, quella che venne fatta al povero Ferruccio Parri nel lontano e fatidico 1946 a favore di de Gasperi. In parole povere per salvare la democrazia ( o il paese) si è annichilita la stessa volontà popolare. Insomma se per salvare il paese si liquida la stessa democrazia formale ( come se la democrazia non fosse appunto una forma da rispettare) allora vuol dire che siamo veramente alla frutta.
Nessuna pensa o stigmatizza gli aspetti più deleteri di questo golpe e di questa neo-dittatura avanguardista meritocratica. Sarebbe come se ogni volta che entra in classe un professore da sette, lo si fa abdicare a furor di popolo, a favore di uno più bravo da dieci; stesso discorso per un primario bravo ma non bravissimo…Infatti Conte aveva in pagella un sette dignitoso ( e soprattutto stava avanzando pericolosamente nel consenso popolare), ma intanto Draghi che voti aveva in pagella? Sicuramene in condotta non un gran bel voto. Nel frattempo la democrazia è arrivata a…zero.
AFGANISTAN, ADDIO ALLE ARMI.
1) Quando vedo il faccione di Trump mi viene un eccesso di rabbia, ma ogni volta che mi appare in tv quello di Biden mi viene mal di pancia, non so perché mi viene da scoreggiare e devo cambiare canale per sopravvivere. Trump gli ha lasciato il cerino acceso in mano ma lui, straordinariamente intelligente, invece di riuscire a spegnerlo, ne ha fatto un falò con cui ci siamo scottati tutti inaspettatamente e molto dolorosamente: soprattutto un popolo intero tra i più poveri al mondo. Alla fin fine in che mani è il mondo tra un megalomane e un presidente attempato, entrambi, a quanto pare, non troppo capaci di intendere e di volere. Tuttavia la vera colpa non è la sua; a quell’età ha fatto quello che poteva: la colpa è tutta del Partito Democratico che non ha trovato di meglio. Naturalmente nel frattempo Russia e Cina ballano di gioia. Ma analizziamo con ordine quello che è successo, perché tutto ciò ha veramente dell’incredibile:
hanno creato per vent’anni un governo e un esercito fantoccio, entrambi totalmente corrotti, senza accorgersi che proprio ciò, invece di rafforzare la vicinanza e la compartecipazione della popolazione, la spostava silenziosamente, ma inesorabilmente verso i talebani. Certo si trattava di un silenzio assordante nonché del segreto di Pulcinella (e qui è anche colpa nostra) ma, a quanto sembra, non se n’è accorto nessuno dei molti servizi segreti là presenti (sic).
hanno sbagliato tattica militare soltanto per non imitare i Russi che, quando se ne sono andati, hanno fatto in modo che gli Afgani da soli, resistessero almeno tre anni; viceversa, dopo la ritirata americana, il cosiddetto esercito Afgano, è crollato nel giro di poche settimane.
Dunque quell’esercito si è così vergognosamente dissolto non solo perché era totalmente corrotto e demotivato, ma proprio perché era stato impostato secondo modalità di combattimento sbagliate. Doveva essere organizzato per settori (battaglioni tribali) fare la contro-guerriglia (che è sempre guerriglia) e non un esercito pseudo compatto che attaccava e si difendeva frontalmente. Così altrettanto frontalmente si è liquefatto tutto su una volta.
a questo punto saltano all’occhio due cose incredibili e gravissime, di cui almeno una è sicuramente quella vera. O i servizi segreti americani non si sono accorti di niente, dimostrando ormai una totale inaffidabilità sul piano concreto e funzionale, come sembra essersi verificato dopo la fine della guerra fredda e come si tragicamente confermato nel clamoroso flop del golpe turco. Oppure sapevano tutto e hanno depistato a bella posta, per trascinare Biden in una clamorosa e perfida trappola. Se così fosse non ci saremmo trovati di fronte all’ultimo capitolo della guerra Afgana, ma al primo di una potenziale e sotterranea guerra civile che l’esercito, egemonizzato dalla estrema destra, fa subdolamente al partito democratico. Se invece Biden venne effettivamente informato ma non ne tenne conto, lascio al lettore ogni ulteriore considerazione.
è stato comunque un clamoroso tradimento del buon senso, dato che la ritirata poteva benissimo essere fatta pian pianino e prendendo semmai tutte le contromisure del caso (principalmente salvare tutti per tempo).
è stato anche un piccolo (piccolo?) tradimento degli alleati che evidentemente non sono stati informati a sufficienza. Fattore questo che ormai ha posto all’ordine del giorno la necessità assoluta di un’Europa sempre più unita e meno subalterna, anche sul piano strettamente militare. Bisogna inoltre sottolineare molto dolorosamente, quanto poco siano stati celebrati i nostri caduti (53) che sono morti molto patriotticamente nel corso di una guerra, sarà anche facile retorica, veramente democratica, progressista, e soprattutto antifascista. Infatti i talebani sono molto peggio dei fascisti; lo stesso Mussolini fece fare sport alle ragazze a livello di massa, resistendo ai preti che non volevano per la scandalosa esposizione al vento delle forme e formette delle belle giovinette. Allora i talebani erano i preti; ma a loro non presentiamo mai il conto, a loro chissà come e chissà perché, diamo sempre il tempo di evolversi e ravvedersi per poi perdonare e dimenticare tutto. Come mai abbiamo trattato i nostri caduti così in sordina? Forse perché non bisognava celebrare troppo chi moriva e combatteva contro gli islamici?
c’è infine un altro aspetto che nessuno ovviamente sottolineerà. Ma come, sti Americani che ci hanno rotto e strarotto i tabagigi (Montalbano docet) straparlando di integrazione, multiculturalità, inter-cultura e chi più ne ha più ne metta (non so quante altre cazzate si sono inventati), evidentemente hanno perso la guerra perché proprio su questi fronti e su questi valori tanto sbandierati in 20 anni, non sono riusciti a combinare un fico secco (tralasciamo il fallimento della società integrata in America, che oggi o domani, rischia di portare gli Usa verso la seconda guerra civile).
le ultime considerazioni sono per così dire minime. Non credo affatto che i talebani siano tutti studenti coranici, cioè in definitiva studenti di teologia e a modo loro fior di intellettuali, sia pure fanatici: penso che la più parte sono contadini e montanari magari analfabeti. Certo sono sempre un gruppo combattente formidabile per forza fisica, coraggio e spirito di sacrificio; ma soprattutto perché, a motivo della religione, non hanno assolutamente paura di morire. Anzi pensano proprio, è il caso di dirlo, di andare “sparati” in paradiso. Questo tipo di esercito così fanatizzato è sempre stato particolarmente vincente: non ha paura della morte, la cerca, se ne gloria.
Si parla tanto male e giustamente dei talebani di laggiù; ma noi ne abbiamo in casa di molto validi e feroci che hanno già massacrato col femminicidio 80 donne ecc ecc.
Da ultimo notiamo, in coda a tutto, i tristi e ridicoli interventi di chi cerca ancora di salvare Biden a tutti i costi; tra i democratici americani forse si può capire, a casa nostra sono anche questi, i soliti “talebani filo-americani”.
CANI ABBANDONATI
Tante volte mi sono chiesto se la mia mentalità non sia eccessivamente estremista e iconoclasta (anche perché il prezzo è molto alto); ma poi succedono sempre delle cose talmente sconvolgenti che rialzano la fiammella che magari stava per spegnersi. Per esempio notiamo la terribile notizia della povera ragazza sbranata dai cani in Aspromonte (ma poteva essere benissimo un qualsiasi altro posto del sud); infatti in questi anni è già successo altre volte, provocando una morte tra le più atroci che ci siano. Anni fa nella città di Pompei stavo portando in gita una classe femminile. Sapevo già quello che sarebbe successo. Così supplicai le ragazze, nel caso si fossero avvicinati gruppi di cani, non sto parlando della periferia ma del bel centro della ridente cittadina, di non accarezzarli o dar loro da mangiare. A un certo punto chi ci stava osservando notò per molti minuti questa scena incredibile e tragicomica: 20 ragazze in fila indiana che attraversavano il centro della cittadina seguite da una decina di cani ostinati sempre in fila…canina. Ad un certo punto una di esse nonostante i continui richiami (il disastro della scuola italiana dove i ragazzi fanno quello che vogliono e quasi mai vengono puniti) accarezzò un cane che le morsicò la tenera manina mandandola al pronto soccorro e rischiando di farci beccare una denuncia dai genitori (che anche loro ovviamente hanno sempre ragione). Questa estate mi trovavo in Sardegna e volevo andare a vedere la bellissima Valle della Luna a Santa Teresa di Gallura; a un certo punto ho parlato con delle ragazze che mi hanno sconsigliato, dicendo di essere scappate inseguite anche là, da un branco di cani abbandonati. Il giorno che in tutto il sud ci fossero finalmente dei canili a regola d’arte, forse questo sarà dipeso o dalla fine della mafia o dalla risoluzione del mostruoso debito pubblico: cioè campa cavallo…A quando il prossimo sbranamento? Non siamo in Africa dove ci sono ancora i leoni, non siamo in India dove sono ancora le tigri, siamo nella civilissima (!?) Italia dove la gente ogni tanto viene sbranata da cani abbandonati.
LAICISMO MASSACRATO
Tralasciando questo mondo cane passiamo a un altro tema che mi angustia, ossia il tramonto del laicismo in Italia. Sto parlando della nota vicenda dell’amore tra Rosanna Podestà e Walter Bonatti.
A quest’ultimo, ormai agonizzante in punto di morte, venne impedito il conforto della sua donna disperata per il fatto (con tanto di legge; che tipo di legge, teocratica farisea?) di non essere la sua legittima consorte. Nota bene che si trattava comunque di persone famose e importanti e che stiamo parlando del 2011, cioè non di un secolo fa. Ebbene a me questa notizia sembra a dir poco mostruosa, non solo in se stessa, ma come riprova di cosa significa essere perennemente sotto il tallone della chiesa. Quella chiesa che si spaccia come mamma buona e misericordiosa quando troppo spesso non lo è affatto.
LA VIOLENZA MASCHILE
I Femminicidi costituiscono veramente un fenomeno non solo sconvolgente ma alquanto sconcertante. Sconcertante nel senso che sembrano una piaga incurabile e infinita, ma soprattutto una ferita dolorosissima che ci lascia impotenti. Finora nessuno sa cosa fare veramente per impedirli o anche solo prevenirli e limitarli, se non facendo intervenire per tempo, ulteriormente e massicciamente, la forza pubblica. Se ne parla sempre ma poi non si fa a sufficienza. In tutti i casi inveire e suonare la grancassa solo contro la follia omicida dei maschi , contro la loro efferata crudeltà e malvagità ecc ecc serve solo a sfogare la rabbia del momento, ma poi lascia il tempo che trova. In più non credo che sia un bene in un certo senso, demonizzare l’intero genere maschile, anche se questa stessa affermazione sembra già obsoleta, in quanto il problema (per certe femministe…talebane) è cancellare il concetto stesso di virilità (ma forse la chiave del problema, anche se in piccola parte, sta anche qua). In realtà la strada emotivamente la più facile è quella di scaricare tutto sulla intrinseca malvagità e aggressività dei maschi, (c’è molto di vero purtroppo; ma non c’è solo questo); nello stesso tempo avvolgere le donne con l’aureola del martirio, debordando in una dimensione puramente sentimentale che non permette di ragionare in profondità. La verità è che ancora oggi l’educazione che le madri italiane danno ai loro figli maschi è una specie di incubo: dietro al femminicidio ci sta anche l’ombra di un eterno esasperato mammismo mammone. La madre che da tutto a suo figlio, lo predispone all’idea e all’abitudine catastrofica di pretendere sempre tutto dalle donne. La verità è che ancora oggi il fenomeno non è studiato con la profondità e serietà che impone. Pertanto ci sono molte variabili che ancora ci sfuggono. In realtà c’e’ un solo modo per approfondire veramente: FARE DEI QUESTIONARI INTELLIGENTI da dare a gli omicidi (sperando che vengano compilati correttamente). Poiché la verità fa sempre male e va contro la facile immediatezza istintiva e ideologica delle masse (e di certi intellettuali sia maschi che femmine), noi ci sentiamo di fare queste osservazioni:
- è vero ovviamente che l’uomo omicida considera in partenza la donna un oggetto a sua totale disposizione, alla fine persino distruttiva. Ma dentro e dietro a questo ci sono molte altre cause che vanno soppesate con maggiore profondità.
- in primis la fragilità psichica, affettiva e sessuale di questi personaggi, evidentemente psichicamente gravemente disturbati a livello di un fenomeno di massa: il che ovviamente pone un problema culturale semplicemente enorme. Con questo non vogliamo assolutamente giustificare nulla. Non siamo quelli che una volta accertata la follia, allora il crimine diventa meno grave e si incomincia a perdonare: il problema è accertare come le cose stanno veramente. In tutti i casi, sia ben chiaro, un aumento esemplare delle pene ci troverà sempre e comunque favorevoli. Chi ammazza una donna in quei modi assurdi ed efferati non è ne un forte ne una persona sana di mente. Che ci siano così tanti uomini, troppi, in queste potenziali condizioni, è una cosa che deve far riflettere. Questo fenomeno deve essere trattato e curato come una specie di epidemia psichica. Come un coronavirus della psiche. Ci vogliono dunque teorie specifiche, terapie innovative, terapeuti addestrati, gli investimenti adeguati per curare purtroppo un gran numero di persone. Incrementare la polizia (ben venga) servirà per evitare tante morti (ottimo) ma non servirà a guarire il male alla radice.
- è una fragilità psichica perché questi hanno perso semplicemente il contatto con la realtà e scambiano fischi per fiaschi, cosa che probabilmente era antecedente al contatto con la povera vittima. Scambiano l’amore con una volontà di potenza e di possesso tanto infantile quanto violenta e sanguinaria.
Già qui emerge il problema di che tipo di educazione e di modelli culturali abbiano ricevuto. Soprattutto dal padre per quanto riguarda il senso del limite e della legge (super io). Qui o c’è stato un padre gravemente assente o uno che a sua volta, trattava la madre come uno straccio. Da parte della madre riscontriamo l’imput per il sorgere di una onnipotenza volta a soddisfare le pulsioni affettive e sessuali senza controllo e senza mediazione (es). Del tipo: ti do la tetta subito prima ancora che tu neonato abbia fame. In questo modo la famosa prevenzione artificiale del desiderio e la mancata abitudine a soffrire ed aspettare, creerà in seguito effetti deleteri appunto di falsa e pretenziosa onnipotenza. Forse sono i maschi che da bambini sono stati troppo adorati e viziati, quelli che più facilmente compiono questi omicidi. Oppure per converso quelli che sono stati troppo trascurati: e qui gli opposti si toccano. Ecco due aspetti interessanti da verificare opportunamente. - tutto questo lo possiamo anche chiamare legame simbiotico, il quale è direttamente responsabile della loro vera fragilità e dipendenza psichica, affettiva e sessuale. La madre che non riesce a separare la propria identità da quella del figlio, creerà nel figlio le stesse condizioni di sudditanza interna-esterna. In questo modo ripeterà affettivamente e coattivamente un simile legame assoluto, il quale tenderà, inesorabilmente e automaticamente, alla distruzione della identità propria e a quella della partners: prima nella forma di una dipendenza totale, poi se le cose dovessero andare male nella forma di un rifiuto, a questo punto scatta una rabbia esplosiva quanto omicida. Il che significa l’annientamento della persona (così l’oggetto prima tanto adorato adesso non vale più niente) e poi dello stesso corpo.
Non è quindi solo questione della donna scambiata per un oggetto erotico, ma proprio della adorazione feticistica che viene fatta di questa figura: se a questa viene dato un valore assoluto e quasi sacrale (in un senso quasi “pagano”) ecco che la sua mancanza diventa insopportabile, comportando la fine di ogni senso di orizzonte di vita. Non c’è solo una folle rabbia per la mancata soddisfazione, ma il crollo di una visione del mondo (la fine del legame indispensabile) che infatti finisce spesso con un omicidio suicidio. Questi uomini che non si sono mai staccati dalla madre, non sono in grado di darsi da mangiare, di auto-sostenersi, di reggere la vita da soli, senza questa presenza “magica”. E’ curioso come tanto infantilismo e immaturità spesso si ammanti e mascheri di atteggiamenti super machisti.
Infine c’è la dipendenza sessuale e anche questo è un punto molto dolente. Il fatto è che gli uomini soprattutto se molto giovani ma anche no, (quanti?) si drogano col sesso e col meraviglioso corpo delle donne, soprattutto se queste sono giovani all’apice della loro bellezza e della soddisfazione sessuale che possono offrire. E’ un vero e proprio effetto di droga che non ha solo a che fare con la conformazione sessuale del corpo della donna (seduzione irresistibile e “fatale”) e del maschio (carico continuo di sperma), ma con il contesto sociale. Un contesto che prima esalta una certa fraintesa virilità, poi la comprime in astinenza e repressione sessuale ed infine la ridicolizza. Insomma più il soggetto è vissuto precedentemente in astinenza di sesso e di affetti e più un incontro, magari tanto fortuito quanto fatale, quando finisce, appare insopportabile. Aprire la porta del paradiso per un attimo, a chi non l’ha mai conosciuta, e poi chiuderla di colpo, può avere effetti facilmente destabilizzanti. E’ come quando si leva al drogato la sua dose giornaliera. Queste considerazioni che possono sembrare inopportune solo per un popolo di minorati psichici, di repressi religiosi e di pseudo femministe cannibalesche, ci riporta a un’altra considerazione sconveniente: l’astinenza prolungata e forzata dei maschi, ripeto soprattutto giovani, si cura solo con una rinnovata rivoluzione sessuale reciproca oppure, giocoforza con la riapertura dei bordelli. Ora sembrerebbe , soprattutto osservando certi programmi televisivi, che in Italia si faccia sesso dalla mattina alla sera, a volte in modo sconsiderato ecc. A me non risulta affatto così: tutti i maschi con cui parlo, a partire dai miei amici che hanno la mia stessa età di mezza età, hanno molta difficoltà nei loro approcci con l’altro sesso. Questo anche per quanto riguarda i più giovani. Insomma si conferma a tutte le età una incomunicabilità e conflittualità tra i due sessi da lasciare allibiti. L’astinenza sessuale non si cura semplicemente leggendo un buon libro come raccomandò una volta un pseudo intellettuale della pseudo-sinistra che forse era anche uno pseudo uomo; e nemmeno con marce forzate o con impacchi di acqua fredda come fanno i preti. Arrivati a questo punto è ovvio che la sessualità maschile venga demonizzata da chi dovrebbe praticare la castità (i preti) o da parte di chi odia gli uomini , coscientemente o no, come oggi tanta parte delle donne o delle femministe (ma tanto ormai è lo stesso). Questo alla faccia del riconoscimento del diverso che in questo caso è l’uomo. Si è scoperta la diversità della patatina e si sta cancellando la diversità del patatino (patatone).
Certo si potrebbe dire, ma come la donna viene massacrata e adesso anche colpevolizzata? In realtà non si tratta affatto di colpevolizzare, ma abbandonando l’eccesso di emotività e risentimento, affrontare le cose con mente fredda e lucida, iniziando una ricerca di tipo scientifico senza pregiudiziali di nessun tipo: perché il problema di tutti i problemi, consiste nel ricercare una sintesi e una nuova alleanza che preservi sesso e affetto tra maschio e femmina salvando anche la trasgressione. Sempre che alla fin fine non si voglia distruggere la identità storica e persino biologica di entrambi. La prima si può anche rivedere e rifondare, ma nessuna delle due potrebbe essere distrutta, se non a un prezzo altissimo che si chiama il perdurare e inasprirsi della già attuale (insopportabile) guerra dei sessi. Invece si sta facendo di tutto per distruggere il concetto stesso di virilità insieme a quello di genere, come se averci l’uccello duro fosse una colpa intrinseca e vergognosa (a meno che non sia per il desiderio di un altro maschio…allora viene esaltata e benedetta). Certo c’è molto da rivedere e cancellare della vecchia virilità esageratamente maschilista; ma non si può fare d’ogni erba un fascio e non capire che esiste anche contraddizioni da cavalcare a questo mondo dove nulla è perfetto (come magari vorrebbero certe femministe; forse per loro il maschio perfetto è solo quello gay). Se è maschio sarà sempre un pò maschilista se vuole ancora conquistare una donna, a meno di non lasciare a loro il repertorio comunque lecito di avance ( ma allora sono le donne ad essere diventate maschiliste prendendo l’iniziativa). Le donne hanno di necessità le mestruazioni una volta al mese ma gli uomini dai 15 ai 30 anni potrebbero avere delle polluzioni addirittura tutti i giorni o comunque spesso: il che significa evidentemente un eccesso di sperma e di testosterone dolorosa e difficile da controllare, anche se questo ovviamente, va fatto a tutti i costi. Tuttavia una sublimazione totale è ovviamente impossibile e a questo riguardo, c’è da chiedersi come mai la chiesa sia incappata così numerosa nel disastro della pedofilia. E’ curioso notare come si affermi giustamente che gli uomini omicidi distruggono la femminilità delle donne prima di tutto anche dentro se stessi; ma questo è anche un tipico atteggiamento femminista oltranzista. Sono loro che per prime uccidono e rifiutano la femminilità in se stesse: lo fanno le pugilatrici che potrebbe essere solo un fenomeno folcloristico, quando invece sono diventate un simbolo di massa. Lo fanno quando ormai rifiutano una certa passività ricettività e rovesciando i ruoli: adesso sono i maschi a far da preda. Lo fanno esaltando e promuovendo continuamente l’omosessualità maschile e femminile optando per la distruzione della distinzione di genere (che comunque permane negli apparati sessuali fino a quando anche questi non verranno modificati). Questo incredibile stravolgimento appare come se fosse la soluzione di tutti i mali e non la rottura definitiva del vaso di pandora. Continuando il discorso dobbiamo fare una precisazione: evidentemente esistono diversi tipi di femminicidio così come Durkeim spiegò che esistevano diverse tipologie di suicidio (lasciando tutti all’inizio stupefatti). Sarebbe opportuno che i famosi specialisti incominciassero in effetti a diversificarli e approfondirli nella loro specificità. Noi ne abbiamo già accennato a due tipi che ora approfondiremo: - quello che sopravviene d’impeto dopo una relazione non molto lunga. E’ qui che la dipendenza sessuale e psichica del maschio (autodistruttiva) si rovescia nella distruzione del suo feticcio per poi spesso tornare a rivolgere la violenza contro se stesso. Ma poi anche se sopravvive l’esito non sarà molto diverso; invece di essere un sepolto morto sarà un sepolto vivo in prigione (si spera).
- nel secondo caso vi è di mezzo una lunga relazione con la presenza di figli. Dopo decenni se l’uomo ama ancora questa donna (ovviamente sempre in modo surrettizio e sbagliato) è come se questa fosse diventata la sua seconda pelle; come fa di punto in bianco a strapparsela di dosso?
Come fa ad accettare di colpo una astinenza sessuale a cui non era più abituato da decenni? Come fa ad accettare di perdere i figli, la casa, nello stesso tempo dimezzando lo stipendio? In parole povere perde tutto di tutto e lo ripetiamo, rispetto a una figura che continuerebbe a adorare se potesse (sia pure a modo suo; un modo sbagliato che probabilmente ha già fatto fallire il matrimonio). Insomma qui c’è di mezzo anche la crisi del matrimonio e la crisi della coppia, che potrebbe essere causata anche semplicemente dal passare inesorabile del tempo e dal logoramento fatale della routine. In tutti i casi quando una coppia di lunga durata sta per separarsi i due devono assolutamente essere seguiti (obbligati per legge) psicologicamente (soprattutto il maschio se presenta atteggiamenti violenti).
Per quanto riguarda i delitti d’impeto dopo relazioni occasionali, si possono solo allertare le autorità se fanno in tempo e se hanno i mezzi a disposizione. Certo bisognerebbe anche raccomandare alle donne di prestare maggiore attenzione ai loro partners: per esempio evitare gente con precedenti o guardie giurate. Ma nel caso di relazioni decennali bisogna coinvolgere e rivedere tutto; modificare la legislatura perché l’uomo non può perdere tutto di colpo; promuovere una terapia di coppia sia per cercare di recuperare il rapporto, ma anche per aiutare a lasciarsi in modo il meno doloroso e violento. Si tratta di aspetti di una dialettica comunicativa che coinvolge anche la donna e non solo l’uomo. E’ ovvio che va salvaguardata la donna e i figli, ma non si può nemmeno lasciare l’uomo da solo con le spalle al muro in una desolazione tale che franando, rischia di travolgerlo. La coppia stagionata ma ormai implosa, deve andare in terapia oggi più che mai, ovviamente anche gratis. Bisognerebbe magari far vedere in televisione una terapia del genere: potrebbe aiutare a prendere decisioni che potrebbero almeno salvare la vita. Questa sera prima di chiudere il “pezzo” ho sentito la povera Palombelli estremamente amareggiata per i soliti sconsiderati attacchi isterici maccartisti delle femministe estremiste, quelle che prevedono solo un copione comunicativo: il proprio e tutti gli altri sono demonizzati. Palombelli con un certo coraggio e azzardo (ma c’è libertà di espressione?) aveva osato supporre, ipotizzare che di fronte alla enormità del problema, forse c’era una corresponsabilità se non altro verbale, da parte delle donne. Queste non dovrebbero esasperare masochisticamente situazioni comunque già molto critiche se non esplosive. Forse che non esiste per davvero la situazione di una semplice scintilla che fa saltare una stanza già piena di gas? Non siamo di fronte a una metafora del tutto inappropriata e inadeguata. Non ci resta che sperare che i femminicidi finalmente finiscano del tutto e una volta per sempre. Purtroppo questo sembra solo un sogno. Sarà molto difficile sia in base alla dinamite sociale complessiva che c’è in ballo in una collettività malata come la nostra (oltre il singolo maschio, oltre la singola femminina), sia per la specificità delle patologie psichiatriche che affliggono le menti di troppi maschi. In questo senso non ci resta altro che sperare in nuova educazione, ma la faccenda non sarà di breve periodo. Dunque in ballo non c’è solo la malvagità congenita del maschio ( ma allora diventano tutte lesbiche!); c’è anche una educazione cattiva o inadeguata fornita dalla famiglia e dalla scuola. Nelle scuole celebrano in pompa magna (è giusto ma…) la giornata contro i femminicidi ecc; però una vera educazione sessuale non c’è, tanto è vero che non distribuiscono a scuola i preservativi (alla faccia anche dell’Aids). E’ la solita ipocrisia collossale.
A questo proposito devo citare un piccolo fatterello (se lo vogliamo chiamare piccolo). Recentemente ho incontrato un mio ex allievo con la morosa. Fatalità ci siamo messi a parlare proprio di femminicidi. Allora, me tapino, ho espresso questo pensiero: ho detto alla ragazza, sarà compito tuo e della tua generazione educare i figli maschi, sempre che ne vogliano fare ancora, dato che la giovane in questione esibisce il desiderio di fare solo femmine. Questo è già molto indicativo di cosa vogliono veramente sotto sotto, cioè da una parte ripetere uno sciagurato cliché super maschilista che voleva solo maschi, e adesso per il futuro, provvedere a una superiorità razziale demografica principalmente di femmine. Ad un certo punto ho detto: sarà anche compito tuo che questo bambino maschio ( non si sa mai, potrebbe anche capitare;poveretto, poveretti!) impari non solo il grande rispetto doveroso per la donna nella sua totalità, ma anche a non far scemare il desiderio sessuale. A questo punto la ragazza si è molto arrabbiata e ha detto.- Ma come? può benissimo anche desiderare in alternativa un altro uomo con la stessa intensità …
Allora le ho ribattuto: Dunque quasi quasi saresti contenta se tuo moroso ti tradisse con un altro uomo! Fine della conversazione.