L’invasione russa si era già verificata ferocemente a Budapest (56), si era ripetuta con esiti (fortunatamente) meno catastrofici a Praga (68), infine, con esiti molto catastrofici anche per gli stessi invasori, in Afganistan (95). Si poteva pensare che avessero finalmente imparato la lezione. Invece niente. Purtroppo adesso è accaduta per la quarta volta esplodendo di nuovo con la massima violenza in tutta l’Ukraina Sembra un eterno ritorno che è un maledetto ritorno, questa volta per tutti, ma proprio per tutti. Si potrebbe citare in proposito addirittura la guerra di Crimea (1851) per poi convenire che veramente non c’è niente di nuovo sotto il sole: soprattutto la follia degli uomini. Già Hegel ci aveva fatto capire che sotto sotto la vera religione degli uomini è la guerra; speravamo che l’ultimo capitolo fosse già stato scritto, chissà quanti ne mancano ancora.
Si potrebbe fare quel gioco immaginifico virtuale per cui i visi di certi protagonisti si trasformano incessantemente l’uno nell’altro in una sorta di girandola trasformistica stupida e infernale: il vecchio zar, Stalin, il nuovo zar Putin e così via. Come diceva Schopenhauer cambia la casacca ma l’essenza resta la stessa. Incredibilmente c’è addirittura chi, nella moribonda pseudo sinistra italiana, col cuore e la mente sconsideratamente fuorviate dalla nostalgia, vede in Putin l’eroe risorto, postumo e postdatato della vecchia unione sovietica rediviva. Però almeno su questo hanno ragione, visto che i metodi restano gli stessi. Stiamo parlando di certi strani e bizzarri socialisti (?) italiani evidentemente ricolmi di rimpianti staliniani e oggi ultra putiniani. Appunto i figli di Putin. Come se Putin fosse l’eroe risorto dalla tomba del buon vecchio tempo antico e non, come si sa, l’inventore del peggiore fascismo capitalismo con tanto di oligarchi, boiardi e satrapi vari. Da questo punto di vista risulta peggiore del modello cinese, che comunque resta un’economia fondamentalmente di tipo misto e populista e non completamente capitalista arrembante e fuorviante.
Un’altra cosa incredibile consiste nel fatto che molti solo oggi sembrano accorgersi di chi sia veramente il mostro del Cremlino, come se solo adesso la guerra gli avesse fatto finalmente gettare la maschera (vedi Salvini e Berlusconi sic). Si tratta di tutti quelli che pensavano solo agli affari economici (pecunia non olet) e politici, come se il nostro non ne avesse già combinate di tutti i colori: l’assassinio di molti dissidenti, in primis la Politkovskaja, delitto orribile del tutto equiparabile all’omicidio Matteotti, (così Putin ha persino inaugurato il femminicidio politico); per non parlare della spaventosa repressione in Cecenia ecc. Era già in tutto e per tutto un dittatore conclamato, come tale spietato e sanguinario senza bisogno di aspettare la sua consacrazione definitiva in Ukraina. Certo paragonandolo a Mussolini sembra riproporre la teoria dei due tempi: spietato ma freddo e razionale in un primo momento, oggi come impazzito, del pari di ogni dittatore quando sceglie la via obbligatoria della guerra pur di restare al potere. In realtà una mossa del genere gli frullava per la testa da chissà quanto tempo (la perdita dell’Ucraina non la si poteva mandare giù). Ma perché si passasse dalle intenzioni ai fatti, occorrevano delle situazioni “straordinariamente” favorevoli, se le vogliamo chiamare così, tali da ingolosirlo oltre misura e da costringerlo ad osare rompendo ogni indugio. Bisognava dunque prendere velocemente la palla al balzo, adesso o mai più (ma li dei accecano coloro che vogliono perdere). In realtà non c’è di mezzo solo una decisione avventata per motivi senili o di malattia, magari potentemente avvalorata da pessimi consiglieri (di cui tutti i dittatori non possono fare a meno). C’è di mezzo molto di più, ossia la lettura, sbagliata e avventurista, di un contesto internazionale apparentemente molto particolare e favorevole. Vediamone i fattori principali uno per uno:
– si è detto che Putin non sopportava di avere sotto casa un modello democratico e consumista all’occidentale, che avrebbe potuto generare una sorta di contagio e di epidemia; in realtà non mi sembra questo modello ucraino fosse così positivo e determinante da smuovere una guerra. Più verosimile appare quell’altra considerazione tale per cui l’Ucraina piano piano zitta zitta, si stava effettivamente armando più o meno segretamene foraggiata dagli americani. Fattore che in effetti è una possibile spiegazione della loro incredibile resistenza: erano già lungamente preparati e armati fino ai denti.
– prima di tutto anche Putin si sentiva in forte difficoltà dopo 20 anni di potere ininterrotto. Doveva fare qualcosa di straordinario per continuare a vincere la farsa precofenzionata delle elezioni russe.
– questa difficoltà era fortemente aumentata a causa del covid anche in Russia, fattore di cui mi pare se ne è parlato molto poco
– questi fattori interni agivano già su di lui come una pistola puntata sulla schiena.
– ma il covid non era solo un fattore negativo interno; riguardava il mondo intero e in particolare l’America e la stessa Europa. Questi contesti già di per se apparentemente “pavidi e decadenti”, rivolti soltanto agli affari, di fronte al suo colpo di mano, molto probabilmente si sarebbero messi a starnazzare senza trovare una vera intesa, senza fare veramente male alla Russia, pur di non far del male economicamente a se stessi. Alla fine avrebbero accettato obtorto collo il fatto compiuto, terrorizzati dall’ipotesi di una terza guerra mondiale imminente. Come sappiamo anche se poteva in effetti andare così, così non è andata: l’Europa ha ritrovato una inaspettata unità e le sanzioni concordate insieme agli Usa stanno mettendo in difficoltà il nuovo zar (già ma fino a che punto?). In questa maniera il mondo intero, anche se in modo come al solito infantile, manicheo e alquanto ipocrita, si è ricompattato economicamente, moralmente e ideologicamente contro l’impero del male redivivo. Ultimamente sembra di assistere al concilio infernale di Torquato Tasso: qualcosa che ovviamente non è mai successo quando gli americani hanno massacrato pari pari il Vietnam o l’Irak. Da un certo punto di vista a riguardo di Putin è effettivamente così; ma dall’altra parte gli americani non sono affatto dei santi come vorrebbero farci credere da sempre, oggi più che mai. Come si sa, affibbiare ad altri il monopolio assoluto del male e della falsità, assolvendo nello stesso tempo la propria parte, vestendo le parti di santa maria Goretti e di cappuccetto rosso alla prima comunione, è molto gratificante e confortante. E’ questo un vezzo tipicamente americano (vedi Nato) ossia dei secondi mostri presenti in questa storia già così triste e sanguinosa. Come si sa sono esattamente quelli che mandano sempre a Norimberga gli altri e assolvono regolarmente se stessi con la perenne complicità dell’occidente. Infatti noi inforchiamo il cannocchiale per i delitti degli altri, gli occhiali di legno per quelli americani. A questo noi europei ci accodiamo sempre, non solo per deficit cognitivo, per viltà, ma semplicemente perché finché non avremo una vera unità e indipendenza economica, e soprattutto militare, siamo succubi di tutto, anche delle loro stronzate propagandistiche. Chissà quante guerre improvvide, quanti massacri di civili e di bambini, quante fughe invereconde, da parte dei nostri eroi del settimo cavalleggeri col codazzo delle pie donne democristiane (e affini). Adesso che sono riusciti ad aizzare l’orso russo per ben benino, non ci resta che farci difendere dall’aquila americana. Ma quando tanti anni fa gli ebrei pagarono i sicari per uccidere a Sabra e Chatila 2000 tra donne, vecchi e bambini palestinesi, nessuno si scompose e chissà perché: chiedetelo al direttore d’orchestra.
– gli stessi americani erano appena reduci da una clamorosa debacle politica e militare in Afganistan; sicuramente avevano accusato il colpo e li si poteva ritenere ben lontani da esercitare eventuali risposte politiche e militari adeguate alla bisogna. Invece, soprattutto ultiamamente, queste risposte ci sono state:a quanto pare stanno facendo molto male, ma mai a sufficienza se la guerra purtroppo continua.
– infine vi è ultimo l’aspetto decisivo .Ossia come spesso succede nel calcio e in guerra non si è fatto i conti con l’oste e si è venduta la pelle dell’orso prima ancora di averlo preso. Invadendo l’Ukraina Putin pensava a una specie di passeggiata, a un facile capovolgimento del governo e della vecchia leadership, instaurando in quattro e quattro otto, una nettamente più favorevole agli interessi di Mosca. Così non è stato, non importa se per un calcolo semplicemente sbagliato o per informazioni farlocche. Fatto sta che adesso è ancora impantanato in una situazione molto incerta e aggrovigliata. Se alla fine dovesse vincere, la Russia purtroppo resterebbe sotto dittatura chissà ancora per quanto tempo; se invece dovesse perdere, come personalmente mi auguro, si aprirebbero tutti gli scenari, dai migliori (rinasce finalmente un vero processo democratico) ai peggiori: un’altra dittatura o persino una guerra civile, ma questa volta in casa; oppure addirittura alla disperata, un allargamento e aggravamento del conflitto. Fino a che punto?
Una cosa è sicura: come gli ucraini covavano il loro terribile rancore vendicativo contro i russi, Putin e il suo popolo nutrivano lo stesso sentimento contro la Nato (vedi il terribile costo umano della seconda guerra mondiale, ma anche i tragici anni di miseria dopo il crollo e la dissoluzione del sistema). A tutto questo aggiungiamo la nostalgia mai sopita, per la passata grandezza imperiale. Non dimentichiamoci che anche i russi sono un popolo profondamente nostalgico. Purtroppo per lui, e per noi europei, (forse un bel colpo per gli americani) Putin non ha fatto i conti con la storia, e questo sarà probabilmente il suo errore più grande: ossia non ha calcolato che l’impero zarista e quello comunista sono entrambi già falliti e finiti nella discarica della storia. Siccome non c’è due senza tre adesso toccherà molto probabilmente anche a lui.
Per quanto riguarda l’Ukraina il discorso si fa molto ambiguo e ambivalente. Adesso noi li vediamo solo con l’aureola del martirio, ma durante la seconda guerra mondiale Stephan Bandera e i suoi accoliti si macchiarono contro i Polacchi dei peggiori crimini di guerra possibili immaginabili: impiccavano agli alberi decine di bambini (le famigerate ghirlande polacche…), mutilavano le persone, segavano a mano le ragazze ancora vive … ecc ecc . Questo non per far ricadere e rivalere oggi le colpe di tanti anni fa, ma per ribadire ancora una volta che non è tutto oro quello che luccica.
Da questo punto di vista la Polonia intera, accogliendo gli ucraini in massa, ci fa un gran figurone a parte la brutta faccenda dei ragazzi di colore respinti alla frontiera. Riprendendo il nostro discorso ci sono alcune cause che non sono state messe sufficientemente in risalto. Queste cause sono soprattutto di tipo psicoanalitico e covano nel profondo c dell’inconscio dei capi e del loro popolo. Da una pare un istinto sadico a cercar di distruggere la russia con tutti i mezzi, anche a costo del proprio rinnovato martirio(sic); dall’altra la assurda coazione a ripetere l’olocausto stalinista; anche perché di questo passo con la distruzione dei raccolti immensi prima o poi tornerà …la carestia. Dunque la prima vera causa riguarda la terribile carestia causata negli anni trenta da Stalin che costò la vita a milioni di ucraini. Secondariamente e in tempi più vicini i russi provocarono un grave default dell’economia del paese gettandolo nella miseria da cui si ripresero con gran fatica. Secondo noi nell’inconscio degli ucraini, addirittura nella memoria del loro dna, vi è represso e mai sopito un odio terribile verso i russi, un desiderio di vendetta spinto a un punto tale anche a costo della loro stessa autodistruzione. Viene in mente la famosa frase: Muoia Sansone e tutti i filistei (ma loro sperano che Sansone uscirà dalle macerie vivo e vegeto…). Se le cose stanno così si capisce con quale assurda (e incosciente) superficialità si sono fatti più o meno segretamente e subdolamente abbindolare (e fregare) dalle assurde promesse (sussurrate, conclamate?) americane di entrare facilmente e felicemente nella Nato. Per loro una specie di suicidio dilazionato e assicurato, da parte dei russi uno specchietto per le allodole onde per cadere in un agguato e in una trappola in cui sono cascati con incredibile facilità e impreparazione. Ancora più incredibile e criminale risulta la incoscienza con cui, fino all’ultimo, gli ucraini hanno cercato di portare il mondo intero verso la terza guerra mondiale. Questo in realtà è un vizietto di molti paesi dell’est visto che ci hanno già provato: i Serbi due volte (la prima volta con successo), ma anche sotto sotto, ultimamente gli stessi Polacchi, oltre naturalmente agli stessi Ucraini. Evidentemente hanno tutti più o meno lo stesso livello di intelligenza e cultura politica, la stessa facilità e ferocia infantile di illudersi molto pericolosamente su chissà che cosa. Noi per fortuna li facciamo sfogare verbalmente senza dire che cosa pensiamo veramente di loro: anche perché sarebbe troppo offensivo e quindi pericolosamente divisivo. Da questo punto di vista ho chiesto ad alcuni amici cosa pensavano veramente degli Ucraini e di Zelen’skyj. Tutti mi hanno dato risposte univoche e inaspettate (vox populi vox dei). Mi hanno detto : gli ucraini si potrebbero dividere in tre categorie. In realtà sono contraddittoriamente valide tutte e tre, ma non si sa con quale percentuale; solo gli eventi finali decreteranno ovviamente la definitiva interpretazione storica. Ma quello che vale per loro vale soprattutto per l’indefettibile ex comico e neo pretoriano Zelensk’yj:
– sono degli eroi allo stato puro in quanto non fanno altro che difendere disperatamente la loro povera patria invasa
– sono si degli eroi, ma sono anche dei pazzi, in quanto non solo si sono messi in una situazione molto improvvida e pericolosa (Davide contro Golia) ma sembra che vogliono loro stessi per primi arrivare alle estreme conclusioni, costi quel che costi: la distruzione totale della loro patria?
– in definitiva sono solo dei pazzi incoscienti in quanto dopo aver provocato la Russia in tutti i modi si sono gettati in un’avventura dai costi umani e materiali semplicemente spaventosi. Se perdessero dopo aver destabilizzato il mondo intero, dopo averlo quasi gettato sull’orlo della terza guerra mondiale, si troverebbero il paese distrutto, una nuova leardeship filo russia che sanzionerebbe definitivamente lo stato di schiavitù, metà popolazione oltre frontiera forse per sempre: tutto questo quando nel mondo moderno la gente vuole si la democrazia, ma soprattutto pace, sicurezza e benessere economico. Pertanto il sospetto che Zelens’kyj e tutta l’Ukraina siano in definitiva prigionieri di una destra ultra oltranzista e nazionalista per non dire apertamente nazista (il presidente per primo) è forse una drammatica realtà. In questo modo quella parte di popolo che non avrebbe mai voluto la guerra è rimasto ostaggio di ben tre forme di estremismo militaresco : quello russo, quello ucraino, infine quello americano (quest’ultimo così intelligente e subdolo da agire quasi come un invisibile fantasma innocente…). In verità gli uomini non dovrebbero mai e poi mai fare la guerra per non distruggere il sorriso delle giovani mamme dei loro bambini meravigliosi che sono le cose più sacre che esistano al mondo; anche se, lo confesso mi troverei in grande difficoltà di fronte al Risorgimento e alla Resistenza, eventi bellici che invece approvo incondizionatamente. In quanto a Zelens’kyj molti hanno detto: ecco un comico che si è trovato a far da condottiero tragico in una guerra per giunta molto difficile. Nonostante tutta la simpatia per il suo ruolo in una situazione così ardua non sembra, a parte il coraggio, politicamente parlando all’altezza della situazione. Lo abbiamo visto con la facilità e incoscienza con cui voleva portare il mondo intero alla guerra atomica; la gaffe imperdonabile con cui ha paragonato, di fronte alla Knesset, la situazione del suo popolo all’olocausto degli ebrei. Evidentemente si riferiva al vecchio olocausto stalinista, ma sono passati quasi cento anni… Soprattutto è stata notata una cosa: se adesso rinunciasse alla Nato e i russi finalmente bloccassero l’invasione, tutti direbbero; ma sei pazzo e perché non l’hai fatto prima? Tutto sto disastro si poteva evitare per una ostinazione preliminare che definire incosciente, assurda e micidiale sarebbe dir poco; se invece quelli non si fermano, allora direbbero, caro bel fesso adesso ormai è troppo tardi. E’ forse prigioniero dei nazisti interni o del tutto manovrato dagli americani? Oppure semplicemente un eroe anche se inaffidabile politicamente e militarmente.
Infine bisognerebbe avere il coraggio di dire che gli stessi Ucraini per primi sottolineano il fatto che in realtà sono già in guerra da ben 14 anni; pertanto quello che sta succedendo adesso non è altro che la ovvia continuazione di quella guerra (dalla quale si stavano forse opportunamente preparando da tempo: ed ecco svelato uno dei motivi della loro incredibile resistenza). Questo però tanto per dire che non è affatto vero che questa guerra sia sorta dal nulla, che lo stesso Putin non aveva nessun motivo diretto e indiretto per scatenare l’inferno: ecco una incredibile bufala della nostra propaganda. Anche se il fatto che ci avesse i suoi motivi, non lo giustificano affatto non solo moralmente ma soprattutto politicamente, avendo fatto pagare non solo agli ucraini ma anche al suo stesso paese, un costo altissimo economico e in vite umane. Putin in definitiva poteva benissimo, dotandosi di un minimo di realismo sia pure criminale, limitarsi a reinvadere il Donbass e la Crimea per sancire definitivamente l’adesione alla russia. Invece è andata come andata.
Anche l’America e la Nato hanno responsabilità ben precise che vengono da molto lontano.
Avendo vinto la guerra fredda ci si poteva attendere che non gli Usa avessero nessuna pietà per il nemico vinto e così fu. D’altra parte non ci si può certo aspettare nessuna forma di compassione da parte di chi sganciò ben due bombe atomiche su un nemico già sconfitto. La verità è che che invece conveniva anche a lei agire in modo del tutto diverso, cercare cioè di ricostruire subito un ordine mondiale non più conflittuale: si sarebbe risparmiata il primo bombardamento della sua storia sul suolo patrio (un vero bombardamento e non una forma assurda di autolesionismo machiavellico) e soprattutto l’inizio ormai conclamato della decadenza del suo impero. Purtroppo l’America ha sempre bisogno di aver di fronte un nemico da demonizzare a tutti i costi per sentirsi viva e santificata, ma soprattutto alimentare la sua demoniaca industria delle armi. Finita la Russia sono emersi subito i nuovi demoni mussulmani, i quali alla fine, a suon di bombe sulla testa, hanno partorito persino l’Isis. Volevano esportare la democrazia con metodi antidemocratici e alla fine hanno evocato e scatenato i demoni peggiori. Dunque anche all’America e al mondo intero una volta vinta la guerra fredda conveniva da subito rimettere in piedi i pezzi della scacchiera mondiale. Così non fu e ancora oggi paghiamo il prezzo terribile di quella scelta irrazionale sfociata da ultimo nella invasione dell’ucraina, ovvero nella seconda grande crisi terribile della pace mondiale dopo quella serba. Oggi tutti riconoscono che ai tempi dei due imperi, anche se c’era un confronto militare periferico micidiale, ciononostante vi erano delle regole e dei limiti precisi tacitamente rispettati da tutti. Senza contare che due gendarmi del mondo a guardia di un certo ordine, per quanto imperfetto, sono sempre meglio di uno solo: controllano il mondo e si controllano a vicenda spendendo la metà. Adesso è saltato tutto al punto che si è arrivati addirittura evocare il fantasma della bomba atomica. Dunque siamo passati da una dialettica imperfetta allo scontro a senso unico. Tutto questo è accaduto perché gli Americani hanno gestito la transizione post-comunista in modo assurdamente vendicativo e ideologico: avrebbero dovuto far carte false e puntare tutto su Gorbaciov ( al di la dei suoi limiti politici e personali); ma siccome per loro tutto ciò che è di sinistra, che puzza anche solo di socialismo o di socialdemocrazia è come se fosse nazista o giù di lì, lo hanno affossato. Così hanno puntato tutto su Eltsin, il quale a sua volta alla fine ha partorito proprio il mostro di Putin. Non prima di aver fatto passare alla russia parecchi anni infernali (la quale come sappiamo ha pure sconfitto il nazismo a prezzo di milioni di morti; non lo meritava).
La verità è che l’America ha giocato sporco e naturalmente l’Europa gli ha tenuto bordone. Da un certo punto di vista la Nato poteva anche allargarsi legalmente visto che molti paesi confinanti con l’Urss glielo richiedevano; peccato che il vero senso realistico della storia esigeva l’esatto contrario: comandava di lasciar perdere e di circondare la russia di paesi neutrali piuttosto che di militanti zelanti arruolati nella Nato. Non lo si è voluto capire e così si è fomentata la nevrosi russa dell’accerchiamento e la sua volontà di romperlo a qualunque costo, prima o poi, magari soprattuto in Ucraina. L’entrata di questo paese nella Nato sarebbe risultato insopportabile. In questo caso gli americani sapevano benissimo di giocare col fuoco, anche perché un eventuale incendio lontano da casa e a quattro passi dall’europa, sarebbe stato conveniente solo per loro. Attualmente è stato convenientissimo dato che hanno preso cinque piccioni con una fava sola:
– hanno destabilizzato la Russia
– hanno posto un freno alla loro inesorabile decadenza dopo la debacle poco onorevole in Afganistan.
E le colpe degli europei? Sono le magagne di chi va sempre a ruota degli Usa restando perennemente un suddito vile e un servo sciocco fino a quando, lo ripeteremo, non ci sarà una vera unità politica, economica e soprattutto militare. Sarà veramente conveniente uscire dalla Nato solo quando sarà diventata pleonastica; altrimenti, scusate il gioco di parole, sarà veramente come giocare con la rulette russa… Per prima cosa a suo tempo sono stati completamente spinti dal prode Woitila nel prendersi sul gobbone tutti i paesi dell”est (si erano europa, ma mezzo europa) e soprattutto nell’appoggiare il loro rapido inserimento nella Nato, senza contare che questo significava mettere fascine sul fuoco che covava inesorabile sotto la cenere. E’ stato proprio lui, il papa politicante e patriota, l’uomo che ha salvato il risorgimento polacco e ha distrutto il nostro (beatificando Pio IX il papa ghigliottina) il responsabile occasionale e prescelto (dagli Usa) della distruzione dell’ordine mondiale. Diciamo che ha aiutato potentemente L’Urss a suicidarsi: più che dargli l’estrema unzione gli ha dato un colpo in testa. Così è stato fatto santo subito quando di neutrale, di veramente universale e disinteressato, come richiederebbe il vero amore cristiano, aveva veramente poco. Lo stesso dicasi per l’atteggiamento europeo verso l’Urss. Dovevano fare carte false per non dare loro la impressione di una chiusura a priori e di un nuovo accerchiamento economico e militare; ma siccome obbediscono ciecamente ai padroni americani scambiando del tutto il loro interesse per il nostro (mentre non è del tutto così) si sono avventurati in una politica di silenzio assenso. Alla fine hanno anche fatto finta che nel Dombass non ci fosse già da tempo un bubbone pericoloso pronto a scoppiare, oppure che effettivamente in Ucraina c’erano molti partiti nazisti pericolosi e alla fine felicemente golpisti con i dollari americani. Al punto che molti italiani sono stati così sciocchi da andare a fare affari proprio là. Adesso probabilmente hanno perso tutto ma almeno sono vivi. Come gli europei non si sono posti affatto il problema di cercare una forma di vera e stabile alleanza col Cremlino (che avrebbe fatto imbufalire indovina chi); nello stesso tempo non hanno cercato una vera autonomia sul piano economico e sullo scambio delle materie prime ed energetiche.
Adesso mi viene spontaneo pormi una domanda: e se la Cina avesse invaso Taiwan come sicuramente farà prima o poi, che cosa avremmo fatto dei milioni di Cinesi che ci ritroviamo in patria? Questo è il livello previdente della nostra classe dirigente, che è sempre pronta a scambiare il vero interesse e l’autonomia nazionale in cambio di fiumi di prosecco regionalisti.
La verità è che quando accade un cosa del genere, a due passi dall’europa, tutti hanno sbagliato tutto in modo completo.
In tutti i casi speriamo di non aver dato un senso frainteso di equidistanza perché sia ben chiaro speriamo che Putin perda e soprattutto vada giù , magari insieme al suo amichetto bielorusso.
Dunque Putin è il grande colpevole e il grande criminale di guerra senza ombra di dubbio. Naturalmente, come in tutte le guerre, la principale vittima è proprio la verità, principalmente sul ruolo provocatore e guerrafondaio della Nato, straordinariamente brava oggi a far fare la guerra per procura ad altri. Alla fine qual è la morale della favola? Per il mondo si sta mettendo molto ma molto male da quando sono finiti tutti gli ammortizzatori precedenti con la scomparsa dell’Urss, senza la sua sostituzione con un altro sistema politico mondiale funzionante. Al contrario l’alleanza di ferro tra Urss e Cina non sembra promettere nulla di buono. Ecco perché bisognava disinnescare l’Urss, adesso forse è troppo tardi. Infine l’Europa è l’unica in grado se troverà unità a costituire un faro di vera democrazia unita alla salvaguardia dello stato sociale (senza di che è finito tutto). Anche perché ormai lo hanno capito anche i bambini, che in America ammazzano la gente a gogo per strada e nelle scuole come se nulla fudesse; che da quelle parti lo stato sociale è ancora una burletta; che la integrazione razziale resta un sogno; che anche la legalità è una farsa visto che non riescono nemmeno a incriminare un ex presidente clamorosamente golpista. Soprattutto tutti si sono accorti che gli americani stanno facendo fare a d Assange la stessa sorte di Navalny. Ma come, non sono loro i campioni della democrazia?
Dov’è sta la democrazia a parte le solite veline e gli interessi segreti di militari e industriali ad essi collegati?
Per finire potremmo dare un ruolo ai protagonisti di questa terribile tragedia:
-i Russi si mostrano dei vampiri sanguinari, a dire il vero anche un po scemi
– gli ucraini fanno la parte dei kamikaze, o se preferite degli iscritti “al club dei suicidi”; anche se dovessero vincere sarebbe una vittoria di Pirro, anzi di super Pirro
– gli americani svolgono il ruolo che hanno sempre magnificamente svolto nella storia: quello di rovesciare la frittata passando per eroi e non per provocatori malvagi e super furbi. Hanno massacrato e deportato milioni di africani (e di pellerosse) ma poi sono passati alla storia come gli eroi della guerra civile per liberarli, mentre era solo una faccenda di macchinismo industriale…
Così fino ad ora sono riusciti a nascondere che l’Ucraina effettivamente pullulava di nazisti profumatamente pagati da loro medesimi. Questo però non giustifica Putin che anzi è caduto nella trappola come un avventuriero idiota e sanguinario.
– infine gli europei. Questi fanno la figura dei soliti fessi, e la faranno sempre fino a quando non troveranno una vera unità economica, politica e soprattutto militare.